Indignazione per lo scontrino di quattro mascherine a 240 euro. La titolare: "Prima di arrivare da noi passano da vari distributori con ricarichi altissimi. Lavoriamo senza sosta, ma dobbiamo anche combattere il virus della rabbia sociale".

La Repubblica.it del 12 Marzo 2020

"Le mascherine sono introvabili. Noi come tanti altri colleghi ci siamo sbattuti in giro per trovarle ma purtroppo tutte arrivano dall'estero, hanno fatto un percorso tra vari distributori e con vari ricarichi, per questo costano cinque volte tanto. Stiamo facendo turni folli, non ci meritiamo questa aggressione, anche se ne capiamo i motivi e in parte li condividiamo perchè siamo anche noi cittadini e subiamo le stesse situazioni". Paola Colombo è la titolare della storica farmacia Boccaccio, in una delle zone più residenziali di Milano, e reagisce così allo scontrino pubblicato sui social dai clienti che - in questi giorni di piena emergenza coronavirus - hanno acquistato da lei quattro mascherine Irudek Ffp3 a 240 euro, 60 euro l'una.

Chiariamo dottoressa, il ricarico sul prezzo di chi è?

"I prezzi sono cinque volte più alti perchè arrivano dopo vari passaggi. Tutto documentato e verificato proprio oggi da Guardia di Finanza e Nas. Un collega giorni fa mi ha detto: "Guarda che sta arrivando una partita di mascherine". Noi le stavamo cercando come il pane e allora ho accettato di acquistarle. Ho 33 persone nel mio staff, alcune le abbiamo usate noi, altre le abbiamo vendute, in genere non più di due per volta perchè essendo merce rara la riserviamo a chi ne ha assolutamente bisogno perchè immunodepresso, anziano o malato".

Avete contattato l'azienda produttrice?

"Ho parlato con l'amministratore delegato della Irudek, il dottor Doronzo, il quale mi ha assicurato che è un loro prodotto ma che quella partita non era stata inviata a noi dalle loro sedi. Hanno piattaforme di smistamento in tutta Italia, Europa, anche in Spagna, da dove supponiamo che l'intermediario l'abbia fatta arrivare per rivenderla in Italia. Questo garantisce la qualità del prodotto e spiega però il prezzo rialzato. Anche noi subiamo questa speculazione e anzi ne siamo le prime vittime ma l'alternativa è lasciare senza protezioni i cittadini".

Come vi sentite in questo momento di emergenza?

"Siamo tutti in prima linea, ma nessuno parla di noi e del nostro sforzo incredibile di questi giorni. Stiamo facendo turni folli, facciamo i gel di notte con costi aggiuntivi che non contabilizziamo nemmeno, per servirli poi alle persone che vengono e lo chiedono e noi vogliamo che ci sia. Siamo in continuazione esposti ai virus. Ai miei collaboratori dico "Non possiamo mollare". Dobbiamo stare aperti sempre, 24 ore su 24. Ma quando leggiamo certe invettive restiamo davvero mortificati. Purtroppo noi dobbiamo combattere anche contro il virus della rabbia sociale".